Il Terziere
Cenni storici
Il Terziere di Cittavecchia, con i suoi balestrieri, partecipa al Balestro del Girifalco, gara di tiro con la balestra antica all’italiana che si svolge due volte all’anno a Massa Marittima.
I balestrieri, che indossano i costumi medievali con le insegne delle antiche nobili famiglie massetane, scendono in “tenzone” sfidando i balestrieri degli altri Terzieri (Borgo e Cittannova), cercando di colpire il più vicino possibile il cuore del Girifalco. Il Girifalco è l’uccello rapace simbolo dell’oppressore, la cui immagine è posizionato a 36 metri di distanza da dove il balestriere scaglia la freccia.
Oltre che nella Città di Massa Marittima, i balestrieri esibiscono la loro bravura anche nel corso di manifestazioni storico-rievocative che si svolgono in altre città d’Italia.
“…Che si dia alli giovani qualche exsercizio laudevole, provveduto che sia che quattro volte l’anno si facci balestrare di tre mesi in tre mesi, balestrandosi ogni volta tre volte, ciò è in tre dì festivi e comandati e qualunque in quelli tre dì averà più colpi a lui sia donato un balestro daccjaio col girello essendo Massetano et abitante in Massa e non ad altri…”
È questa una parte della deliberazione del Consiglio Generale del Comune e del Popolo della Città di Massa del 28 luglio 1476, conservata nella biblioteca di Massa Marittima.
La deliberazione è la prova storica che nella città di Massa Marittima si praticava il Balestro del Girifalco già in tempi remoti.
La tradizione del Balestro rinacque il 12 giugno 1960 e con essa videro nuovo splendore i Terzieri e l’arte del Tiro con la Balestra.
Organigramma
Consiglio del Terziere di Cittavecchia
per il trienno 2022-2024
Priore Walter Bertella
Capitano Filippo Mori
Cancelliere Alessandro Vichi
Camerlengo Paolo Boddi
Nuncio Luca Iacometti
Consiglieri Luciano Barbi, Giulia Boddi, Alessandra Ceri, Gavino Cordini, Marco Donati, Matteo Donati, Roberto Franchi, Manuele Magrini, Davide Michelini, Dino Montemaggi
La Sede
La sede del terziere si trova in Vicolo Albizzeschi 1/A a Massa Marittima.
Lo stemma ed il motto
Arma: Scaccato d’argento e di nero alla croce potenziata scorciata d’oro.
Motto: Fortitudo Nobilitatem Parens (La forza d’animo genitrice di nobiltà)
La bandiera
Il territorio
Fu il primo nucleo massetano che, insieme a Borgo, si formò alle falde del Castello di Monteregio, dimora del Signore del feudo e successivamente del Vescovo.
Quando sul finire del secolo X o agli inizi del XI fu costruita la primitiva chiesa di San Cerbone, divenuta per successivi ampliamenti l’odierna cattedrale, attorno ad essa sorsero e si moltiplicarono le case di coloro che salivano da Massa Veternensis o erano attratti dal lavoro nelle miniere di argento e di rame.
Fra essi, di fronte al feudo dominante, germogliò il fermento della libertà e nacque coscienza di popolo. A buon diritto fino da allora ebbe l’appellativo di Cittavecchia, quale genitrice e quindi pernio vitale di Massa di Maremma durante il tempo glorioso della sua Repubblica, come attestano i palazzi del Comune, del Podestà e del Giudice Assessore, nei quali si assumevano le supreme decisioni e si amministrava la giustizia.
Appartennero a questo Terziere famiglie illustri, quali i Biserno della Gherardesca, i Segalari, i Pannocchieschi, i Butini, i Neri, i Todini e gli Avveduti, della cui stirpe Nuta Nera, madre di San Bernardino.
Forse per la prima volta, nella storia dell’urbanistica occidentale, troviamo riuniti in un medesimo ambiente, la piazza, tutti gli edifici necessari alla vita pubblica di una città.
Dallo Statuto originario della Società dei Terzieri Massetani, così come scritto dai soci fondatori.
[Il territorio] partendo dalla via San Francesco, dove è il limite del Terziere di Cittanuova, segue il già descritto confine di Cittanuova lungo la rupe del Castello di Monteregio, indi la cerchia delle Mura, la Porta alle Silici, nuovamente le mura fino al torrione più basso, indi il confine della proprietà di Santa Chiara e la Porta del Teatro. Da qui, discendendo lungo la via Ximenes, si spinge sino alla Porta del Salnitro e entra nella via Butigni proseguendo sino al suo imbocco nella Piazza Garibaldi e lasciandosi a sinistra le case pertinenti al Terziere di Cittavecchia. Il confine, quindi, prosegue lungo il perimetro ovest della Piazza Garibaldi e poscia sul lato sinistro del Corso della Libertà fino a Piazza Cavour intendendosi che, per le case poste sulla sinistra della Piazza Garibaldi e del Corso, la parte che vi ha accesso appartiene al Terziere di Cittavecchia e la parte avente accesso da via Todini e vicolo Massaini e Porte appartiene al Terziere di Borgo. Dalla Piazza Cavour, facendo rientrare nella Cittavecchia gli edifici di proprietà della Misericordia e della Banca Popolare, prosegue lungo la via Roma fino alla Porta di San Rocco; da qui risale a tergo della proprietà Giani sino al punto di partenza della via San Francesco. Lungo la Piazza Cavour e la via Roma, i fabbricati che vi hanno accesso appartengono a Cittavecchia e quelli aventi accesso dai vicoli Avveduti, Albizzeschi (eccettuati quelli della Misericordia e Banca popolare), Luci, Gabrielli, appartengono a Borgo.
L'inno
(Musica del M° Maurizio Morgantini)
Cittavecchia, Cittavecchia
cuore di massanità
la tua gente con orgoglio
riscattò la libertà,
tu dividi e quindi imperi
sopra tutta la città
e noi oggi figli tuoi
ti giuriamo fedeltà.
Il tuo moto fortitudo
come tutta tua genia
nobiltà come i Biserno
ed i prodi Pannocchieschi,
il vessillo bianconero
sventolò su Montaperti
fu portato in pace e in guerra
con l’ardor de’ figli tuoi
cuore e vanto di massa nostra
e del nobil Terzier
e noi oggi figli tuoi
ti giuriamo fedeltà.
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