18° Premio Nazionale di Poesia

POESIE PREMIATE

1° Classificato Sig. Francesco Fiorista di Milano Poesia “Trilogia dell’Apocalisse”
2° Classificato Sig. Paolo Borsoni di Ancona Poesia “Cielo suolo”
3° Classificato Sig.ra Anna Maria Fabbroni di Gorizia Poesia “Ale ha un anno l’8 di Marzo”

POESIE SEGNALATE

Sig.ra Paola Mini di Livorno Poesia “Sotto la quercia antica”
Sig. Antonio Bitti di Rosignano Solvay (LI) Poesia “Ed è ancora Maremma”
Sig. Francesco Fiorista di Milano Poesia “Interviste alla rima”
Sig. Sergio Giovanni Mocellin di Romano d’Ezzolino (VI) Poesia “Le carezze”
Sig. Umberto Vicaretti di Roma Poesia “Ritorno a Copenaghen”
Sig. Antonio Giardino di Palermo Poesia “Il viaggio di Pulcinella”
Sig.ra Rosanna Spina di Venturina (LI) Poesia “Mia madre non aveva arcobaleni”
Sig. Antonio De Marchi Gherini di Gera Lario (CO) Poesia “Battuta di caccia”
Sig. Manfredi Maria Dell’Aversana di San Marcellino (CE) Poesia “Erre2-Mare Nostro”
Sig. Antonio De Marchi Gherini di Gera Lario (CO) Poesia “Amore in Novembre

Trilogia dell’Apocalisse
 Il ragazzo e il vecchio sedevano in riva al mare, incuranti della pioggerellina radioattiva che cadeva da un cielo uniformemente grigio. Anche se lo avessero voluto, non c’erano né alberi né tetti né case sotto cui ripararsi. Intorno nessuna voce umana…
“ E la radio, che cos’era la radio,
Me lo puoi spiegare?”
Chiese il ragazzo al vecchio.
-Oh, la radio…,-
Il vecchio gli rispose, -la radio…
La radio era la voce,
Era la voce umana
Portata da vento in un momento…
Giungeva dalla terra più lontana…
Fin dagli oceani, oltre i continenti,
Persino dalla luna…
Pensa, era così veloce
Che appena uscita, di là, dalle montagne,
Tu qui l’avreste già sentita,
Era una voce amica…
La radio era la voce,
Era la voce in volo
Che univa l’uomo all’uomo,
Per non lasciarlo solo…-
“E il cinema, il cinema cos’era?”
-Era bellissimo, ma non si può spiegare.
Era contemporaneamente
Tutto e niente…
Come una grande vela,
C’era sopra dipinta
L’umanità più vera perché finta,
Il sogno della vita in un momento,
Soltanto ombre,
Ombre in movimento…-
“E dimmi, la poesia cos’era?”
Per qualche minuto, assorto, il vecchio
Rimase muto, e con un dito
Tracciava dei segni sulla sabbia.
-Era la parola, la parola scritta
Sopravvissuta all’ultima sconfitta,
La memoria scolpita nella mente
Della storia infinita della gente…
Era la conoscenza
Dell’ultima essenza delle cose,
Era, ragazzo mio, quella che più
Ci avvicinava a Dio…
Come la poesia,
Non c’era cosa alcuna
Che ci mostrasse
L’altra faccia della luna…-
Cielo/Suolo
 <Questa è la parte più bella del sentiero!>…
È’ la tua voce che sento
mentre attraversiamo il bosco di faggi.
Salendo ancora sfioriamo betulle,
larici, abeti, pini mughi,
alcuni slanciati verso l’alto a sfidare il cielo,
altri con foglie aghiformi ad accarezzare il suolo.
Ci arrampichiamo su tratti scoscesi, spuntoni,
cenge, pietraie, ghiaioni
fino a raggiungere una lastra di basalto scuro
dove nell’aria limpida la vista si apre
su un orizzonte infinto di cime innevate.
Guardo queste montagne che mi circondano
con un senso di leggerezza, stupore.
Sfilo il sacco dalle spalle,
scartoccio il sacchetto del pranzo,
ma vengo sorpreso ancora dalla tua voce:
<Ci fermiamo qui?!>.
Mi volto, sei sullo spigolo del precipizio,
in viso hai un’espressione spavalda.
<Qui è piatto> replico quasi scusandomi.
<Qui è una passeggiata da pensionati!>
Sentenzi tu con un sorriso beffardo;
in fretta sfili lo zaino;
togli la maglia inzuppata di sudore.
< Ci vediamo dopo!>,
e non lasciando il tempo a repliche
scattante come un gatto
stai già arrampicandoti
ancora più in alto slanciandoti
nella tua sfida infinita al cielo.
Io distendo con cura la mia stuoia al suolo;
sgranocchio con gusto il mio panino
e crogiolandomi al sole,
rallegrandomi a riconoscere come vecchie amiche
le cime innevate più alte,
ringraziando gli dèi per la grazia leggera
di essere qui quasi in cielo,
ti auguro: “Buona scalata, amico mio!”.
Quando saltellando da un masso all’altro ricompari
sei l’immagine della vita e dell’allegria,
in viso hai una soddisfazione solare
e un sorriso ironico sulle labbra
per il mio dolce far niente.
<Allora?> domandi con fare sornione
(quasi ti fossi debitore da ore di una risposta).
<Allora cosa?>
Replico rialzando appena gli occhi dal libro
<Allora niente!>…
Naturalmente.
“Allora”…
Era la fine di giugno, l’inizio dell’estate.
“Adesso”…
Fa freddo e sta nevicando.
Lungo il sentiero a ogni passo sprofondo
nel manto di neve fresca; rabbrividisco
eppure il bosco è ancora più magico di sempre
in questo silenzio intenso,
nel suo lucore quasi lunare.
E mentre m’inerpico sul costone col cuore in gola dico:
<Carissimo amico mio!
Come vorrei tu avessi avuto ragione!
Questa doveva essere la passeggiata
che io e te dovevamo ripetere per anni, per decenni
insieme tra forre, pareti impervie, boschi magici di faggi>.
Quando riesco ad arrampicarmi sul lastrone di basalto,
i paesi del fondovalle sono già sprofondati nel buio.
Il ghiacciaio di fronte è plumbeo, dà i brividi.
Nuvole basse incombono su tutte le cime.
Mi batte a velocità folle il cuore.
<T’assicuro, amico mio,
che è stata un’impresa oggi arrampicarsi fin qui:
nevica così fitto
che non si vede quasi più nulla>.
Poi…
Non dico più una parola:
non c’è nessuno dintorno oggi a farmi compagnia
con la sua arguzia, la sua spavalderia
e l’amicizia che non potrà mai essere sostituita.
Tiro via il cappello fradicio di sudore.
Mi passo il dorso della mano sullo zigomo
per asciugare…
E mentre mi si calma lentamente il respiro
resto così in silenzio per il mio amico…
Poi mi riavvio,
riprendo la mia passeggiata da solo
sul ciglio sul precipizio
del sentiero sospeso sul vuoto
nel freddo e nel buio in inverno.
Ale ha un anno l’8 di marzo
Dimmi Ale, dove hai nascosto il cartellino?
Quello che ti hanno appuntato
al camicino
prima di partire…
Lo sai, c’erano le istruzioni
per l’uso e l’avventura della Vita
sul pianeta Terra…
Ti hanno detto almeno
che sarebbe stato bello
legarci mani e piedi
ai tuoi capricci…
Invischiarci
nei tuoi primi borbottii,
furiosi tentativi di parlare?
Intrappolarci
come pesci sfiniti
nella tua rete di baci
costellati di pastina?
Allora, questo cartellino?
Si è impigliato forse
ad una coda di stella?
L’hai lasciato in pegno
alla tua anima gemella?
Cosicchè,
chissà come
chissà dove
chissà quando
dentro un magico momento,
un guizzo di quel cielo piumato,
frullerà nelle tue ciglia,
ti farà rabbrividire
e all’istante vi direte
l’una all’altro: ti aspettavo!
Ti hanno detto almeno
Che sarebbe bello
rincorrerti
e farci paraspigoli di porte
e tavolini di cristallo:
tutti dietro
al tuo curioso barcollare
da birillo?
Dai, Ale, tira fuori il cartellino;
dacci il modo, l’occasione
di studiare,
ripassare la lezione:
…come fare capriole
…come cogliere viole
…come fare le barchette
con le carte di bonbon…
Come andare in altalena,
come andare in bicicletta,
come fare sulla sabbia
un castello da salvare
dall’onda vorace
del mare…
Almeno ti hanno detto
che sarebbe stato bello
pescare insieme a te
orchi principi ranocchi
nelle notti d’inverno
argentate di luna,
quando i Sogni
indossando i pigiama di flanella?
E portano fortuna?
Sai Ale, in fin dei conti
Il cartellino non importa,
perché è forte
il cerchio delle nostre mani
e non spezzerà
il girotondo del cuore
fino ed oltre
il centesimo Domani!

REGOLAMENTO

Art. 1
Il Premio si articola in una sezione unica di poesia edita o inedita a tema libero.

Art. 2
Sono ammessi al Premio tutti i Poeti italiani e stranieri con elaborati in lingua italiana e con un massimo di tre liriche ciascuno. Gli elaborati dovranno essere redatti in sei copie delle quali solo una dovrà recare in calce il nome dell’autore. La Giuria esaminerà le copie anonime.

Art. 3
Gli elaborati dovranno pervenire entro il 19 ottobre 2012 (farà fede il timbro postale) a questo indirizzo:

Terziere di Cittavecchia
vicolo Albizzeschi, 3
58024 Massa Marittima (GR)
Casella Postale 36

Art. 4
Per la copertura delle spese di organizzazione e di segreteria è richiesta la quota di iscrizione di € 15,00, indipendentemente dal numero delle liriche inviate, da allegare in contanti insieme alle stesse.

Art. 5
Al 1° classificato verrà assegnato un premio di € 500,00 offerto dal Terziere di Cittavecchia; al 2° classificato un premio di € 300,00 offerto da Amministrazione Comunale di Massa Marittima; al 3° classificato un premio di € 200,00 offerto da AVIS Comunale di Massa Marittima.

Art. 6
La cerimonia di premiazione avrà luogo al Palazzo dell’Abbondanza di Massa Marittima il giorno sabato 15 dicembre 2012 alle ore 17,30 alla presenza di autorità e personalità del mondo artistico e culturale. Ampia diffusione verrà data al concorso ed alla premiazione sia sulla stampa che attraverso i mezzi radio-televisivi. I vincitori saranno tempestivamente avvisati. Per i premiati le spese di soggiorno saranno a carico dell’organizzazione.

Art. 7
Il giudizio della Giuria è inappellabile.

Art. 8
La partecipazione al concorso comporta la incondizionata accettazione del presente regolamento.

Art. 9
I premi dovranno essere ritirati personalmente o per delega il giorno della cerimonia di premiazione.

Art.10
Le poesie vincitrici saranno pubblicate sul periodico “La Torre Massetana”.

LA GIURIA

Manuela Vannozzi Nieri – Presidente di Giuria
Anna Maria Badalato Ocello
Franco Donati
Manuela Radi
Gianpiero Caglianone

SEGRETERIA
Rita Tognoni – tel. 0566 901515 / 339 4828069 – info@terzierecittavecchia.it

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